Fitzcarraldo Experience 360°

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Paolo
5 giorni fa

bellissimo video

Il protagonista, Fitzcarraldo, interpretato dal baritono Giorgio Celenza, attraversa il Tevere insieme alla sua compagnia d’arte, composta dall’Attrice, interpretata dalla soprano Clara La Licata, dall’Attore, portato in scena dal tenore Antonio Sapio e dell’Aiuto Regista, il basso Yuri Guerra. Con loro, l’ensemble Musica Necessaria composto dallo stesso Maestro Francesco Leineri, da Fabio Cuozzo alle percussioni e Luigi Ginesti al corno francese, a cui si aggiunge La Cantoria del Teatro dell’Opera di Roma, coro di dodici elementi. Sui personaggi aleggia la voce fuori campo dell’Oracolo, interpretato dal controtenore Antonello Dorigo.
Scopo del viaggio, così come nel film di Herzog, è l’impresa di Fitzcarraldo di edificare un nuovo mondo che trova nell’arte il suo elemento di salvezza. L’Opera narra, infatti, le prove di uno spettacolo lirico che, una volta terminata la traversata, può essere rappresentato soltanto nella vita.

L’opera lirica “Fitzcarraldo” si propone al pubblico a bordo di un battello, originale palcoscenico in movimento tra gli scorci unici del centro storico di Roma, dall’Isola Tiberina a Castel Sant’Angelo. Il protagonista Fitzcarraldo attraversa il Tevere insieme alla sua compagnia d’arte composta dalla prima attrice, dall’attore e dall’aiuto regista. Su di loro, in lontananza, la voce fuori campo dell’Oracolo, che prefigura un messaggio che si svela gradualmente all’ascolto. L’organico strumentale, fatto di synth e controller per il segnale elettronico, di strumenti a percussione e corno francese, accompagnano i versi che dalla forma epica a quella barocca, dal simbolismo al linguaggio contemporaneo, restituiscono quella stratificazione storico-culturale propria della città di Roma. L’opera è divisa in cinque scene introdotte dal coro che in metro dantesco supporta tutta la trama descrivendo durante il percorso del battello le rovine dell’antica urbe, le periferie contemporanee, Castel Sant’Angelo, il Maxxi e il ponte di una civiltà futura, come fosse una guida turistica che accompagna gli spettatori in visita su ciò che resta di un mondo post-moderno. Ai temi del coro fanno da controcanto i personaggi dell’opera e lo stesso Fitzcarraldo che a poco a poco rivela la sua missione. L’impresa del protagonista è quella di edificare una nuova realtà che trova nell’arte il suo elemento di salvezza, raccontando nella scena le prove di uno spettacolo lirico che una volta terminato il viaggio può essere rappresentato soltanto nella vita.

Nella partitura di «Fitzcarraldo Opera Lirica su battello» vengono richiamati marcatamente i codici strutturali dell’opera lirica trattenendone simbolicamente le sue peculiarità e rinnovandole in una scrittura volutamente essenziale e contaminata. L’organico strumentale che è stato scelto è ridotto ma chiaro nella sua atipicità, come in un’ideale buca dell’orchestra di un contemporaneo post-apocalittico: synth e controller per il segnale elettronico, l’ancestralità ritmica degli strumenti a percussione, il lirismo monodico del corno francese. La ricerca utopica del nuovo mondo di Fitzcarraldo è restituita in partitura anche in un approccio alla vocalità di tipo mobile, camaleontico: una parabola che va dal parlato, passando per la salmodia e il virtuosismo di maniera, verso un’essenzialità come desertica, vuota ma estremamente pura al tempo stesso. Il compositore, Francesco Leineri, ha lavorato su un flusso di musica costante, una macro-forma dai confini volutamente sfumati e nebbiosi, procedendo per una divisione delle scene non esplicitata, senza giustapporre rigorosamente gli episodi, optando per un lungo e lento crossfade tra di essi, come in un lungo sogno.

Il libretto si struttura in linea con le forme metriche della tradizione classica operistica. È diviso in cinque scene introdotte dal coro che in metro dantesco supporta tutta l’opera descrivendo durante il percorso del battello le rovine dell’antica Roma, le periferie contemporanee, Castel Sant’Angelo, il ponte di una civiltà futura, come fosse una guida turistica in visita su ciò che resta di un mondo decaduto, apocalittico, il mondo di una nuova preistoria, metafora del viaggio agli inferi della città eterna. Ai temi del coro fanno da controcanto i personaggi dell’opera e lo stesso Fitzcarraldo che a poco a poco rivela la meta del viaggio. La discesa all’Inferno diventa scalata della montagna verso il Paradiso e così, come nel film di Herzog, l’impresa del protagonista è l’edificazione di una nuova realtà che trova nell’arte il suo elemento di salvezza.

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