
L’experience
Benvenuti nella Fitzcarraldo Experience: un progetto firmato Dominio Pubblico che vi invita a immergervi in un’esperienza unica di opera contemporanea tramite la realtà virtuale.
Ispirato all’opera “Fitzcarraldo: Opera Lirica su battello” prodotta da E45, questo adattamento in digital art vi permette di vivere il viaggio onirico di un’opera lirica ambientata sulle acque del Tevere, tra l’Isola Tiberina e l’Ara Pacis.
Attraverso il visore VR, gli spettatori potranno salire virtualmente sul battello, godendo dell’arte e della cultura che prendono vita sullo sfondo della Roma eterna. La Fitzcarraldo Experience è stata pensata per rendere fruibile l’eccezionale atmosfera dell’opera originale. Questa piattaforma digitale non solo consente una fruizione individuale, ma è stata progettata per eventi di visione collettiva in teatri, musei e centri culturali, creando così un nuovo modo di vivere la cultura operistica.
Scopri come il mondo della tradizione e dell’innovazione si fondono in questa esperienza senza tempo, disponibile per il pubblico internazionale tutto l’anno, ovunque e in qualsiasi momento.
L’opera
Il protagonista, Fitzcarraldo, interpretato dal baritono Giorgio Celenza, attraversa il Tevere insieme alla sua compagnia d’arte, composta dall’Attrice, interpretata dalla soprano Clara La Licata, dall’Attore, portato in scena dal tenore Antonio Sapio e dell’Aiuto Regista, il basso Yuri Guerra. Con loro, l’ensemble Musica Necessaria composto dallo stesso Maestro Francesco Leineri, da Fabio Cuozzo alle percussioni e Luigi Ginesti al corno francese, a cui si aggiunge La Cantoria del Teatro dell’Opera di Roma, coro di dodici elementi. Sui personaggi aleggia la voce fuori campo dell’Oracolo, interpretato dal controtenore Antonello Dorigo.
Scopo del viaggio, così come nel film di Herzog, è l’impresa di Fitzcarraldo di edificare un nuovo mondo che trova nell’arte il suo elemento di salvezza. L’Opera narra, infatti, le prove di uno spettacolo lirico che, una volta terminata la traversata, può essere rappresentato soltanto nella vita.
L’opera lirica “Fitzcarraldo” si propone al pubblico a bordo di un battello, originale palcoscenico in movimento tra gli scorci unici del centro storico di Roma, dall’Isola Tiberina a Castel Sant’Angelo. Il protagonista Fitzcarraldo attraversa il Tevere insieme alla sua compagnia d’arte composta dalla prima attrice, dall’attore e dall’aiuto regista. Su di loro, in lontananza, la voce fuori campo dell’Oracolo, che prefigura un messaggio che si svela gradualmente all’ascolto. L’organico strumentale, fatto di synth e controller per il segnale elettronico, di strumenti a percussione e corno francese, accompagnano i versi che dalla forma epica a quella barocca, dal simbolismo al linguaggio contemporaneo, restituiscono quella stratificazione storico-culturale propria della città di Roma. L’opera è divisa in cinque scene introdotte dal coro che in metro dantesco supporta tutta la trama descrivendo durante il percorso del battello le rovine dell’antica urbe, le periferie contemporanee, Castel Sant’Angelo, il Maxxi e il ponte di una civiltà futura, come fosse una guida turistica che accompagna gli spettatori in visita su ciò che resta di un mondo post-moderno. Ai temi del coro fanno da controcanto i personaggi dell’opera e lo stesso Fitzcarraldo che a poco a poco rivela la sua missione. L’impresa del protagonista è quella di edificare una nuova realtà che trova nell’arte il suo elemento di salvezza, raccontando nella scena le prove di uno spettacolo lirico che una volta terminato il viaggio può essere rappresentato soltanto nella vita.




Il Libretto
Nella partitura di «Fitzcarraldo Opera Lirica su battello» vengono richiamati marcatamente i codici strutturali dell’opera lirica trattenendone simbolicamente le sue peculiarità e rinnovandole in una scrittura volutamente essenziale e contaminata. L’organico strumentale che è stato scelto è ridotto ma chiaro nella sua atipicità, come in un’ideale buca dell’orchestra di un contemporaneo post-apocalittico: synth e controller per il segnale elettronico, l’ancestralità ritmica degli strumenti a percussione, il lirismo monodico del corno francese. La ricerca utopica del nuovo mondo di Fitzcarraldo è restituita in partitura anche in un approccio alla vocalità di tipo mobile, camaleontico: una parabola che va dal parlato, passando per la salmodia e il virtuosismo di maniera, verso un’essenzialità come desertica, vuota ma estremamente pura al tempo stesso. Il compositore, Francesco Leineri, ha lavorato su un flusso di musica costante, una macro-forma dai confini volutamente sfumati e nebbiosi, procedendo per una divisione delle scene non esplicitata, senza giustapporre rigorosamente gli episodi, optando per un lungo e lento crossfade tra di essi, come in un lungo sogno.
Il libretto si struttura in linea con le forme metriche della tradizione classica operistica. È diviso in cinque scene introdotte dal coro che in metro dantesco supporta tutta l’opera descrivendo durante il percorso del battello le rovine dell’antica Roma, le periferie contemporanee, Castel Sant’Angelo, il ponte di una civiltà futura, come fosse una guida turistica in visita su ciò che resta di un mondo decaduto, apocalittico, il mondo di una nuova preistoria, metafora del viaggio agli inferi della città eterna. Ai temi del coro fanno da controcanto i personaggi dell’opera e lo stesso Fitzcarraldo che a poco a poco rivela la meta del viaggio. La discesa all’Inferno diventa scalata della montagna verso il Paradiso e così, come nel film di Herzog, l’impresa del protagonista è l’edificazione di una nuova realtà che trova nell’arte il suo elemento di salvezza.
Gli artisti
Fabio Morgan (ideatore e direttore artistico)
Visionario, imprenditore artistico, creatore di format culturali, è stato il direttore artistico del Teatro dell’Orologio fino al 2017, della produzione teatrale Progetto Goldstein fino al 2020 ed il fondatore di Velvet Movie con la quale ha prodotto, tra gli altri, il documentario “Il Sogno di una cosa”. Ha co-fondato la start-up Oniride, scelta per rappresentare le eccellenze della Regione Lazio a Expo 2015 (Milano) con la quale ha realizzato “Walking on the Moon” il primo spettacolo teatrale che fa uso della realtà virtuale, facendo “camminare” gli spettatori sulla Luna. Dal 2017 è ideatore e direttore artistico de La Città Ideale, festival multidisciplinare di progetti per spazi urbani, dove Morgan ha sviluppato format innovativi come il primo spettacolo itinerante tra le stazioni della Metropolitana C e “I Nasoni Raccontano”, progetto di storytelling urbano. In pieno lockdown ha ideato il format “Teatro negli ATER” alla terza edizione nell’ottobre 2022, quando debutterà “Un giorno tutto questo niente sarà tuo”, adattamento di Accattone di Pier Paolo Pasolini realizzato con gli abitanti dell’ATER di Torrevecchia.
Francesco Leineri (compositore)
Compositore diplomato presso il Conservatorio Santa Cecilia di Roma sotto la guida del M° Matteo D’Amico. Il suo repertorio è attento alle connessioni tra musica e parola nell’ambito di musica applicata alla performance (opera, teatro e arti visive) e il suo linguaggio è sempre stato connesso alla narrazione di storie. Suoi lavori sono stati eseguiti in Italia (Auditorium Parco della musica di Roma; Accademia Filarmonica Romana; PIF 2014, Castelfidardo; MUST Milano), Francia (Theatre de Verre, Parigi), Germania (UWE – der festival 2016, Monaco), Repubblica Ceca (Setkani-Encounter 2016, Brno), Svizzera (Teatro La Darsena, Lugano), California (Spreckels Theatre, San Diego Fringe Festival 2015), Messico (Estacion Teatro, Tijuana), India (ITFOK 2017, Thrissur) ed Ecuador (Encuentro de los Andes 2013, Riobamba). Le sue partiture sono edite da Ermes404 edizioni.
Andrea Carvelli (librettista)
Drammaturgo e poeta, ha collaborato con la compagnia CK Teatro, del Teatro dell’Orologio di Roma, con la quale ha realizzato gli spettacoli in versi “Being Hamlet” e “Superstar”, per la regia di Fabio Morgan. E’ autore di “Pinocchieide” e “Woyzeck-Machine”, adattamenti poetici delle omonime opere letterarie. Ha collaborato con riviste letterarie di settore e alcune poesie sono state raccolte in un volume collettivo edito da Orizzonti. Nel 2022 per la casa editrice L’Erudita della Giulio Perrone Editore esce il suo primo libro di poesia dal titolo “Epitaffi”.